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Revisionismo storico
La risposta del sindaco Mariani all'interpellanza sulle onoranze alla tomba dei fascisti
Franco Isman


Nel consiglio comunale del 9 novembre scorso ad una interpellanza del consigliere Michele Faglia sulle onoranze al campo dei fascisti in occasione della Festa delle Forze armate e dell'Unità d'Italia fatte dal sindaco con la fascia tricolore e dal presidente della Provincia Dario Allevi con la fascia azzurra, il sindaco Mariani ha risposto confondendo per l'ennesima volta riconciliazione con parificazione: parificazione fra i combattenti partigiani e i militi della Repubblica di Salò.
Ecco le sue parole.
 

film di Paola Pozzoli

E' del tutto inutile che Mariani legga quanto sto scrivendo, con le lenti fortemente colorate che si ritrova, non può o non vuole capire e continuerebbe e continuerà comunque con le sue frasi e i suoi atteggiamenti pseudo buonisti. Ma scriviamo per gli altri.
Va benissimo che il buon Mariani quando va al cimitero reciti una preghiera per tutti i defunti “anche per quelli un po' birichini” dice lui, anche per Francis Turatello, pure lui sepolto a Monza, anche per i caduti di Salò: rispetto per i morti, pietà per i morti, per tutti i morti, naturalmente.
E' davvero indecente che Mariani continui a ripeterlo quasi ad affermare che gli altri non sono d'accordo.

Ma quando Mariani con la fascia tricolore, cioè in veste di rappresentante della Città, si reca a dire una preghiera o addirittura a deporre una corona al cosiddetto campo dei repubblichini, come nel 2007, e per di più nella festa delle Forze armate e dell'Unità nazionale, non può affermare, come ha fatto, che non si tratta di un atto politico. Il suo atto, guarda caso assieme al presidente della Provincia Allevi, ex AN e non certo finiano, ha un fortissimo significato politico: ossequio al fascismo ed equiparazione dei militi di Salò a chi invece aveva combattuto per la libertà.
No, ripeto ancora una volta le parole di Gianfranco Fini, “non si può equiparare chi stava da una parte e chi stava dall'altra; c'era chi combatteva per una causa giusta, che era la causa della libertà, dell'uguaglianza, della giustizia sociale, e chi, fatta salva la buonafede - in molti casi, combatteva dalla parte sbagliata”(
le frasi testuali). Aggiungasi che il CVL (Corpo Volontari della Libertà) è riconosciuto come Corpo militare organizzato inquadrato nelle Forze armate dello Stato (legge n.285/1958) mentre non lo sono i militi di Salò nonostante alcuni tentativi di equiparazione che di tanto in tanto vengono fatti.

E veniamo alla riconciliazione, che Mariani afferma non voluta da chi lo contesta nonostante i 64 anni trascorsi dalla fine della guerra. Il primo atto di riconciliazione è stato compiuto addirittura nel 1946 da Palmiro Togliatti, ministro guardasigilli, con l'amnistia concessa ai fascisti. Dopo di che la riconciliazione è nei fatti, i post fascisti sono al governo, Gianfranco Fini è il presidente della Camera. Ma Fini è quasi il solo ad avere davvero rielaborato cosa è stato il fascismo per l'Italia: le leggi razziali sono state un'infamia, un'aberrazione, un “male assoluto”. Il fascismo fu dittatura e
chi è democratico, cioè si riconosce nei valori della libertà, dell'uguaglianza e della giustizia sociale è antifascista (le frasi testuali).
Ma questa rielaborazione, questo riconoscimento non sono una conquista di tutta la destra, in Italia cioè non c'è stata quella presa di coscienza della valenza terribile del fascismo e del nazismo nella storia del mondo, nello scatenamento della seconda guerra mondiale, che invece c'è stata in Germania.
Riconciliazione certamente sì, ma nessuna riconciliazione, nessuna convivenza con il fascismo attuale, con l'omaggio alle tombe dei fascisti con le bandiere di combattimento della RSI e quelle di Ordine Nuovo (vedasi), con la violenza fascista, con il razzismo fascista purtroppo presenti e in aumento nella società attuale.

La mattina dello stesso giorno il sindaco, su invito dell'Anpi, aveva partecipato alla commemorazione di due partigiani torturati e uccisi dai fascisti e scaricati da un camion nell'attuale piazzetta Upim (di cui è stata chiesta l'intitolazione ai “due martiri”): Giuseppe Centemero di Arcore e Alberto Paleari di Monza. Presenti tutte le terze della vicina scuola media Confalonieri, il sindaco di Arcore con la fascia tricolore e Mariani, questa volta senza fascia !
Nel suo sermone in consiglio comunale Mariani ha raccontato di aver partecipato “alla commemorazione di due persone tragicamente trucidate verso la fine della seconda guerra” : che si trattasse di due partigiani torturati e uccisi dai fascisti probabilmente non era opportuno dirlo, sempre ai fini della riconciliazione.

Franco Isman


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  12 novembre 2009